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Giorno 2. Visita di Yerevan - Erebuni - YerevanDopo la prima colazione, inizio del tour della città di Yerevan con il Parco della Vittoria, che ospita la statua a Madre Armenia e dal quale si potrà ammirare la miglior vista della città. Proseguimento al complesso di Cascade, una monumentale scalinata in marmo che ospita al suo interno la collezione d’arte moderna di Gerard Cafesjian. Proseguimento per una passeggiata a piedi del centro della città, attraversando la piazza del Teatro dell'Opera Armena e Northern Avenue, la via pedonale dello shopping, fino a Piazza della Repubblica, circondata dagli edifici più belli della città, dove lo stile staliniano incontra l’architettura armena, e dove ogni sera in estate ha luogo lo spettacolo delle fontane danzanti. Visita del Museo di Stato di Storia Armena, uno dei migliori musei della ex Unione Sovietica, che dà un'idea approfondita della cultura e della storia dell'Armenia mediante l'esposizione di più di 400.000 oggetti che coprono un periodo che inizia 3 - 2° millennio a.C. e arriva ai giorni nostri.Sosta alla Moschea Blu di Yerevan, centro di culto dell'esigua minoranza musulmana sciita, costruita durante il regno dei Khan d’Armenia, quando l’antica Erivan ne era la capitale. Moschea di rito sciita, è stata ristrutturata con fondi provenienti dall’Iran e oggi, delle otto moschee storiche di Yerevan, è l'unica rimasta in piedi dopo il dominio sovietico dell'Armenia, grazie al fatto che venne trasformata nel museo della città. Visita alla fortezza di Erebuni, il nucleo originario della città di Yerevan, situata sulla collina di Arin-berd (alla periferia sud-est della città), un importante centro amministrativo ed economico del Regno di Urartu fondato nel 782 a.C. da re Arghishti I. Sosta al mercato coperto di GUM, il mercato delle spezie e della frutta secca, un’occasione unica per scoprire la vita di tutti i giorni degli armeni. Pernottamento a Yerevan.
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Giorno 3. Yerevan - Garni - Geghard - YerevanDopo la prima colazione, partenza per la regione di Kotayk e visita del tempio di Garni, un tempio ellenistico romano del I secolo d.C. e l'unico a sopravvivere alla distruzione dei templi pagani dopo la conversione dell'Armenia nel IV secolo. Proseguimento al Monastero di Geghard (patrimonio mondiale dell'UNESCO), parzialmente scavato nella roccia, vero capolavoro dell'arte rupestre dell'Armenia. Il monastero prende il suo nome dalla lancia che trafisse il costato di Gesù Cristo che venne custodita in questo luogo per diversi secoli insieme ad altre reliquie. Breve discesa, su veicoli 4x4, nella Gola di Garni, un profondo canyon con le pareti coperte da formazioni rocciose basaltiche con forma di canne d'organo che hanno valso il nome a questo luogo di “Sinfonia delle Pietre”. Pranzo in un ristorante locale dove si assisterà alla preparazione del Lavash (il pane tipico armeno nominato patrimonio immateriale dell’umanità. Rientro a Yerevan e visita del Matenadaran, il museo biblioteca nel quale sono conservati oltre 17.000 codici miniati ed antichissimi manoscritti. Visita del memoriale del Genocidio Armeno sulla collina di Tzitzenakaberd (la Fortezza delle Rondini), un complesso dedicato al milione e mezzo di armeni morti per mano dei Turchi Ottomani nel 1915. Tempo a disposizione per la scoperta del mercato all'aperto di Vernissage, un'occasione unica per l'acquisto di oggetti d'artigianato in legno e pietre dure, memorabilia dell'ex Unione Sovietica, libri antichi, stampe, ecc. Pernottamento a Yerevan.
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Giorno 4. Yerevan - Khor Virap - Areni - Noravank - Qarahunj - GorisDopo la prima colazione, partenza verso il sud dell’Armenia e visita del monastero di Khor Virap, dominato dal profilo innevato del grandioso Monte Ararat, in posizione suggestiva nei pressi del confine con la Turchia. Il complesso monastico fortificato ospita al suo interno il pozzo-prigione (Khor Virap significa “pozzo profondo”) in cui nel III secolo venne rinchiuso, per tredici anni, San Gregorio l’Illuminatore. Partenza per la regione di Vayots Dzor, caratterizzata da panorami di rocce frastagliate, e visita della Grotta degli Uccelli, il luogo dove si trovano le testimonianze della più antica tradizione vinicola del mondo (risalente a circa 6000 anni fa), essendo stati ritrovati al suo interno tutti gli strumenti necessari alla produzione di vino che, in base ai ritrovamenti, era in qualche modo collegata al culto dei morti. Proseguimento per Noravank, opera dell’architetto Momik, un monastero circondato da aspre montagne rocciose di colore grigio e rosso, con al suo interno la chiesa a due piani, unica in tutta l’Armenia, di Surp Astvatsatsin, riccamente decorata da bassorilievi. Superato il passo di Vorotan a 2200 m s.l.m. il paesaggio si allarga sull’altipiano meridionale armeno, con paesaggi che in primavera sono interamente ricoperti da tappeti di fiori multicolori. Sosta lungo la strada a Qarahunj, lo “Stonehenge d’Armenia”, un sito risalente all’età del bronzo formato da 204 megaliti disposti in circolo o lungo ampie linee curve, disseminato di tombe risalenti al 3.000 a.C. Arrivo a Goris e pernottamento.
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Giorno 5. Goris - Ukhtasar - Tatev - Khndzoresk - GorisDopo la prima colazione, partenza verso nord per un’escursione con veicoli 4x4 (circa 1,5 ore) al sito di Ukhtasar (Montagna del Pellegrinaggio), sul Monte Tsghuk. Ukhtasar è un importante sito di arte rupestre intorno a un laghetto a 3300 m di quota, nel quale si trovano quasi un migliaio di rocce scolpite con motivi astratti e figurativi scolpiti millenni fa e che commemorano la vita quotidiana delle persone che abitavano questa zona. Dopo l'escursione, partenza per il villaggio di Halidzor, da dove, con “Le Ali di Tatev”, la funivia più lunga del mondo si raggiungerà il Monastero di Tatev, il più importante del sud dell’Armenia. Il monastero è di fondamentale importanza per la conoscenza dell’arte e della cultura medioevale armena e durante l’epoca medievale ospitava più di cinquecento monaci e un’università tra le più importanti d’Armenia. Il complesso sorge su una fortificazione naturale a dir poco fiabesca ai margini della ripida gola del fiume Vorotan. Visita di Khndzoresk, un villaggio troglodita abbandonato negli anni ‘50 con case e stalle scavate, a partire dal V secolo, nelle pendici di una collina a est di Goris. Pernottamento a Goris.
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Giorno 6. Goris - Vorotnavank - Selim - Noratus - Sevan - DilijanDopo la prima colazione, partenza per il villaggio di Aghitu, dove, nel piccolo cimitero, si trova un monumento funebre a doppia arcata risalente al VI – VII secolo probabilmente dedicato ai martiri della religione cristiana. Proseguendo verso il villaggio di Vorotan si giunge al Monastero di Vorotnavank. Il Monastero, che comprende due chiese, un gavit e numerosi ambienti ancillari, si staglia tra nude colline ricoperte di erba e fiori sul ciglio della valle del fiume Vorotan. Partenza verso nord attraverso paesaggi indimenticabili di montagne, vallate rigogliose e prati verdeggianti, fino al passo di Selim con sosta per la visita all'antico Caravanserraglio degli Orbelian, un'importante stazione lungo la Via della Seta, che testimonia la rilevanza dell’Armenia come importante snodo commerciale tra Oriente e Occidente. Arrivo al Lago di Sevan, lo “Smeraldo d’Armenia”, uno dei laghi alpini d’acqua dolce più elevati al mondo, situato a 1900 metri di altitudine e sosta al villaggio di Noratus, il cui cimitero è famoso per i numerosi khatchkar, le pietre scolpite a forma di croce tipiche della produzione artistica armena. Visita della penisola di Sevan con il suo monastero Sevanavank dalla quale si ammirano splendidi panorami sul lago e sulle montagne circostanti. Arrivo a Dilijan, una cittadina situata al centro dell’omonimo Parco Nazionale, in un’area ricca di boschi e corsi d'acqua, soprannominata “la Svizzera d’Armenia” per gli splendidi paesaggi naturali che la circondano. Pernottamento a Dilijan.
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Giorno 7. Dilijan - Sanahin - Akhtala - Haghpat - GyumriDopo la prima colazione, partenza per la Valle del Debed per scoprire i gioielli di architettura medievale che questo luogo ospita. Visita di Sanahin, un monastero risalente al X secolo e protetto dall'UNESCO, famoso per il suo gavit a tre navate, unico in tutta l'Armenia, per la presenza di un'Accademia nella quale si insegnavano le Arti Liberali medievali, e per il suo scriptorium. Visita alla chiesa fortificata di Akhtala, una delle poche chiese in Armenia con le pareti ricoperte da dipinti che furono eseguiti tra il 1205 e il 1216 e che oggi rappresentano uno dei più begli esempi di arte bizantina al di fuori dell'Impero di Bisanzio. Proseguimento al Monastero di Haghpat, anche questo costruito nel X secolo e protetto dall’UNESCO, considerato uno degli esempi più alti dell’architettura religiosa medievale armena. Nel XII secolo il monastero era tra i più importanti dell'Armenia e divenne uno dei centri principali della cultura armena. A Haghpat visse per vent’anni Sayat-Nova, il più famoso bardo e cantore armeno. Arrivo a Gyumri, seconda città dell'Armenia, situata a poca distanza dal confine con la Turchia. Visita della città, il cui centro ruota attorno a Piazza Vardanants, sulla quale si affacciano il palazzo del Municipio, la chiesa di Yot Verk, nella quale è custodita un'icona veneratissima della Madonna dalle sette ferite, e la chiesa del Santissimo Salvatore, oggi in ricostruzione dopo il crollo avvenuto in seguito al devastante terremoto del 1988. Nella piazza convergono anche le vie sulle quali si affacciano le case e i palazzi tipici della città vecchia, anticamente nota come Kumayri, caratterizzati da belle architetture in tufo nero in stile Neoclassico e Art Nouveu risalenti alla fine dell'ottocento. Pernottamento a Gyumri.
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Giorno 8. Gyumri - Yererouk - Dashtadem - Amberd - Agarak - YerevanDopo la prima colazione, partenza per Yererouk, la prima basilica cristiana nel territorio dell’Armenia, risalente al IV-V secolo e costruita sullo stile delle basiliche cristiane siriache, situata proprio a ridosso della gola del fiume Akhurian che segna il confine tra Armenia e Turchia. Proseguimento verso sud, costeggiando il confine con la Turchia fino a Dashtadem, con sosta per la visita dei resti dell’antica fortezza risalente al X secolo circondata da una muraglia ottagonale risalente al XIX secolo. Sulla parete est della fortezza è conservata un'iscrizione dedicatoria araba del 1174, scritta in caratteri cufici che attribuisce la struttura a Sultan ibn Mahmud (Shahanshah), uno dei principi di Shaddadidi che regnavano ad Ani. Salita ad Amberd, una fortezza 7° secolo situata sulle pendici del Monte Aragats a circa 2300 m sul livello del mare, che venne più volte attaccata durante i secoli ma che solo l'esercito di Tamerlano riuscì a espugnare. Discesa verso Agarak per ammirare un complesso rupestre dell'Età del Bronzo appartenente alla cultura Kura-Araxes. Gli scavi in questo sito sono iniziati nel 2001 e hanno portato alla luce un gran numero di torchi scavati nella roccia e vasche di stoccaggio che mostrano il ruolo predominante della viticoltura e della vinificazione nella vita economica dei suoi abitanti. Diventando uno dei punti più importanti lungo la rotta commerciale che portava dall'Ararat a Shirak e Ani, Agarak sviluppò una fiorente economia, in particolare dal 4°-3° secolo a.C. fino al 2°-4° secolo d.C. Molto interessante è anche una tomba ipogea risalente al periodo urarteo. Arrivo a Yerevan e pernottamento.
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Giorno 9. Yerevan - Metsamor - Aknalich - Echmiadzin - Zvartnots - Yerevan Dopo la prima colazione, trasferimento agli scavi della città di Metsamor, dove gli scavi hanno dimostrato che nei primi anni dell'età del bronzo (fine quarto-terzo millennio a.C.) Metsamor era un fiorente centro culturale che ebbe una notevole influenza sullo sviluppo storico e culturale della Valle dell'Ararat. Recenti studi definiscono il sito come un grande insediamento di tipo urbano che occupava una superficie di 10,5 ettari e consisteva in una cittadella recintata da un muro ciclopico e un osservatorio zikkurat situato su un basso costone di montagna. Un piccolo ma ricco museo archeologico ospita una collezione di reperti, ritrovati nella fortezza e nella necropoli, risalenti ad un periodo che va dalla prima Età del Bronzo al Medioevo. Proseguimento ad Aknalich, villaggio popolato dalla minoranza Yazida dell’Armenia, per la visita del tempio dedicato a Melek Tawous, il Dio Pavone. Arrivo a Echmiadzin, soprannominata il “Vaticano Armeno” perché sede del "Catholicos", il capo della Chiesa Apostolica Armena. Visita della Cattedrale Mayr Ator, la più antica cattedrale cristiana nel mondo, dichiarata Patrimonio Mondiale UNESCO, costruita a partire dal VI secolo. Visita della chiesa di Santa Hripsime, costruita nel 618 sulla tomba della santa martire, che rappresenta l’esempio più mirabile di chiesa a pianta tetraconca cupolata di tutta l’Armenia. Entrambe le chiese sono state iscritte nel 2000 nell’elenco dei siti Patrimonio Mondiale UNESCO. Rientro a Yerevan e, lungo la strada, sosta alla Cattedrale di Zvartnots (patrimonio mondiale UNESCO), eretta nel VII secolo e distrutta nel X secolo a causa di un terremoto, famosa per i finissimi bassorilievi che univano simboli cristiani a simboli precristiani e costruita su un precedente sito di epoca urartea. Pernottamento a Yerevan.
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- L'interno della Cattedrale di Echmiadzin è attualmente chiuso per lavori di restauro. Per questo motivo, fino alla fine dei lavori, la visita prevista dal programma sarà fatta solo dall'esterno.
- La strada che attraversa la Valle del Debed che porta ai monasteri Haghpat e Akhtala è in rifacimento e i lavori si protrarranno fino al 2021. Si richiede spirito di adattamento per le condizioni dissestate del piano stradale e per gli inevitabili rallentamenti che queste comportano. Comunque, le visite previste in programma saranno eseguite normalmente.
- Il viaggio prevede la visita al sito di Ukhtasar a oltre 3000 metri di quota, questo è da tenere presente in considerazione delle proprie capacità fisiche e di resistenza alle altitudini.
- Sono previste delle brevi passeggiate per raggiungere i luoghi delle visite dal punto in cui i mezzi di trasporto devono fermarsi. Inoltre, alcuni siti al di fuori dei circuiti turistici più battuti prevedono percorsi dissestati e buona mobilità.
- Le persone a mobilità ridotta devono essere consapevoli che nel Paese non sono purtroppo presenti dispositivi che permettano di superare scalinate e dislivelli e inoltre, all'interno dei siti, spesso le pavimentazioni sono sconnesse e i percorsi sono sterrati.
- Si suggerisce di portare con sé scarpe comode e un abbigliamento che tenga conto delle escursioni termiche soprattutto nelle regioni al di fuori di Yerevan, anche d'estate.
- Tutti i musei e la funivia di Tatev sono chiusi di lunedì
- Il mercato Vernissage è aperto tutti i giorni ma sarà visitabile al massimo della sua estensione solo il sabato e la domenica.