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Giorno 2. Baku - Qobustan - BakuDopo la prima colazione, partenza verso sud per la Riserva dei Petroglifi di Qobustan (Patrimonio UNESCO) dove una serie di grotte conservano numerosi petroglifi risalenti a circa 12.000 anni fa quando una comunità di cacciatori-raccoglitori si insediò nella zona. I temi più comunemente raffigurati sono il bestiame, gli animali selvatici e varie figure umane, soprattutto sciamani. Si continua per la visita di un curioso gruppetto di piccoli vulcani di fango: montagnole di forma conica che eruttano un fango denso, freddo e grigio. Rientro a Baku e visita della capitale dell’Azerbaijan nella quale si fondono eterogenei elementi culturali europei e asiatici. Le visite prevedono la Via dei Martiri (Shaidler Xiyabani), con il monumento commemorativo dedicato a coloro che furono uccisi dall’armata Rossa nel 1990; il Belvedere di Highland Park, con la superba vista panoramica della città, la zona murata Icheri Sheher (Patrimonio UNESCO), con la Torre della Vergine Gyz Galasy, una torre in pietra dalla forma affusolata alta 29 m, la cui forma attuale risale al XII secolo e il Palazzo degli Shirvanshah, un affascinante complesso di edifici in pietra arenaria, risalenti in gran parte al XV sec, che fu la sede della dinastia che regnò nel nord-est dell’Azerbaigian durante il Medioevo. Sosta a uno dei luoghi moderni e più riconoscibili di Baku, l'Heydar Aliyev Center (solo esterno), un centro culturale progettato dall’architetto Zaha Hadid che comprende un auditorium, un museo, sale espositive, uffici amministrativi. Pernottamento a Baku.
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Giorno 3. Baku - Quba - BakuPartenza verso nord, lungo l’antica rotta commerciale tra Derbent e Baku, costeggiando il Mar Caspio e attraversando le sue pianure costiere, in un piatto paesaggio semidesertico nel quale improvvisamente emerge la torreggiante sagoma del Beshbarmag Dag, il “Monte delle Cinque Dita”, una solida roccia alta 520 m nota per le sue storie mitiche e luogo sacro visitato da molti pellegrini. Si prosegue verso nord per la tranquilla cittadina di Quba che sorge sulla cima di una parete rocciosa in posizione dominante rispetto al fiume Qudiyalcay. Passeggiata per le vie del centro fiancheggiate da case in stile russo del XIX secolo e da numerose moschee come la variopinta Moschea di Haci Cafar e la singolare Moschea di Cuma, a pianta ottagonale, con la caratteristica cupola metallica a punta. Visita del vicino villaggio di Krasnaya Sloboda dove vive una particolare comunità ebraica che si riunisce in due sinagoghe e di un laboratorio tradizionale che produce i famosi tappeti di Quba. Pranzo presso una famiglia locale. Rientro a Baku e pernottamento.
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Giorno 4. Baku - Shamakha - Lahij - QabalaDopo la colazione, partenza per Shamakha, città fondata nel 5° secolo. AC, che divenne, nei secoli IX-XVI, la capitale del regno di Shirvan e una delle più belle città d'Oriente. Per molto tempo, Shemakha è stato uno dei punti più importanti in tutta la Grande Via della Seta. Visita di Diri-Baba, un monumento unico, una moschea-mausoleo a due piani del XV secolo, situato sulla strada da Baku a Shemakha nel villaggio di Maraza di fronte al vecchio cimitero. Continuazione per la moschea di Juma, la più antica e più grande del Caucaso. Secondo la leggenda, fu fondata nell'VIII secolo, quando Shemakha fu scelta come residenza dal califfo arabo. Visita di Yeddi Gumbes, il mausoleo delle sette cupole, risalente al XV secolo e situato ai piedi della fortezza di Gyulistan. Proseguimento verso Lahij, un piccolo villaggio dal lento ritmo di vita costruito nel V secolo a.C. nel canyon del fiume Girdimanchay, dove si parla ancora l’antico dialetto persiano. Arrivo a Qabala e visita agli scavi archeologici dell’antica Qabala, menzionata nel 77 a.C. nella Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, una delle più importanti città dell’antico Regno di Aran, chiamato anche Albania caucasica, che cominciò a emergere intorno al IV secolo a.C. Cena e pernottamento a Qabala.
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Giorno 5. Qabala - Nij - Kish - ShekiDopo la colazione, partenza per il Villaggio di Nij dove vive la minoranza Udi, una comunità cristiana appartenente a uno dei più antichi popoli del Caucaso. Oggi rimangono solo poche migliaia di Udi al mondo e la maggior parte, circa 4.000 persone, vivono in questa zona. Visita della loro chiesa e partenza per Sheki, uno dei più famosi e antichi insediamenti dell'Azerbaigian, circondato da montagne come un anfiteatro. Questa antica città è stata a lungo conosciuta come centro di produzione della seta e un importante punto di transito sulla Grande Via della Seta. Visita al Palazzo d'Estate dei Khan (Patrimonio UNESCO) con magnifici affreschi e splendide decorazioni fatte a mano. Proseguimento alla chiesa albanese situata nel villaggio di Kish. Secondo la leggenda, questa chiesa è stata la prima chiesa cristiana costruita non solo nel territorio dell'Albania caucasica, ma in tutta la Transcaucasia. Pernottamento a Sheki.
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Giorno 6. Sheki - lagodekhi (Georgia) - Gremi - Pankisi - Alaverdi - TelaviDopo la prima colazione, partenza per il confine con la Georgia e, dopo le formalità doganali, incontro con la guida georgiana, cambio del trasporto e proseguimento per Gremi, dove si visita la cittadella reale con la Chiesa degli Arcangeli, quanto rimane di ciò che una volta era la fiorente città di Gremi, capitale del regno di Kakheti nel XVI e XVII secolo. Proseguimento del viaggio alla gola del Pankisi per incontrare i Kisti, una piccolissima comunità di fede musulmana che parla un dialetto del Vainakh (Ceceno-Inguscio). Pranzo presso una famiglia locale e passeggiata nei dintorni del piccolo villaggio di Jokolo, per provare l’esperienza della tranquillità della natura che caratterizza questa valle. Visita della maestosa Cattedrale di Alaverdi, che conserva un ciclo di affreschi del XI – XVII secolo, che si dice fu fondato da Joseb Alaverdeli, uno dei Tredici Padri Siriani che venne da Antiochia e si fermò ad Alaverdi, allora piccolo villaggio e antico centro di un culto pagano dedicato alla Luna. Arrivo a Telavi capoluogo della Regione del Kakheti, con il suo bel centro storico circondato dalle mura costruite da Erekle II, con belle case dai balconi in legno e dove si trova il platano più vecchio della Georgia, un gigante di 900 anni alto oltre 46 metri e la cui chioma è larga oltre 12 metri. Pernottamento a Telavi.
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Giorno 7. Telavi - Stepantsminda - Gergeti - GudauriDopo la prima colazione, visita del mercato di Telavi, dove sulle bancarelle sono in vendita spezie, frutta secca, dolci, sottaceti, formaggi locali fatti in casa, verdure, ecc. Partenza per Stepantsminda, un piccolo villaggio situato ai piedi dei monti del Caucaso Maggiore. Pranzo presso una famiglia locale e partenza in mezzi 4x4 fino alla chiesa della Trinità di Gergeti, situata a 2100 m di altitudine, famosa per la sua posizione spettacolare dominata dal ghiacciaio del Kazbek (5047 m). La chiesa venne costruita nel XIV secolo e la sua posizione isolata circondata dalla vastità del paesaggio naturale ha reso la chiesa un autentico simbolo della Georgia. Nei momenti di pericolo, durante le invasioni, le preziose reliquie custodite a Mtskheta venivano portate nella chiesa di Gergeti, al fine di essere messe al sicuro. Arrivo a Gudauri, rinomata stazione sciistica della Georgia, e pernottamento.
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Giorno 8. Gudauri - Ananuri - Mtskheta - TbilisiDopo la prima colazione, partenza per Ananuri e visita del complesso fortificato che si trova sulle rive del bacino di Zhinvali. La fortezza contiene al suo interno edifici civili, militari e religiosi e la chiesa principale è ricoperta da bassorilievi e incisioni in georgiano. Proseguimento per Mtskheta, antica capitale e centro religioso della Georgia, oggi patrimonio dell’UNESCO, costruita alla confluenza dei fiumi Aragvi e Kura. Visita della Chiesa di Jvari, costruita nel VI secolo su una collina in posizione dominante sulla città nel luogo dove Santa Nino eresse una croce in legno al posto di un tempio precristiano, e della Cattedrale di Svetitskhoveli, costruita nel XI secolo nel luogo dove la tradizione vuole sia sepolta la tunica di Cristo. Arrivo a Tbilisi e pernottamento.
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Giorno 9. Visita di TbilisiDopo la colazione, visita di Tbilisi, l’affascinante e cosmopolita capitale georgiana, un importante centro industriale, commerciale e socio/culturale, tradizionalista e moderna allo stesso tempo, situata strategicamente al crocevia tra Europa e Asia, lungo la storica “Via della Seta”. Il tour inizia con la visita della chiesa di Metekhi, situata su una collina che domina il fiume Kura, per poi raggiungere, tramite un moderna cabinovia che parte dal Parco di Rike, la Fortezza di Narikhala, fondata nel IV secolo in posizione dominante sulla città e la cui forma attuale la si deve agli interventi fatti nel XVI e nel XVII secolo. Proseguimento al Quartiere di Abanotubani con le belle cupole in mattoni delle Terme Sulfuree che furono rese famose da Dumas e Pushkin e dove convivono pacificamente, a pochi passi una dall'altra, una chiesa, una sinagoga e una moschea. Si visiteranno poi la Cattedrale di Sioni, risalente al XIII secolo e al cui interno è conservata la croce di Santa Nino, e la Basilica di Anchiskhati, risalente al VI secolo e una delle più antiche della città. Visita del Museo Nazionale Georgiano e successivamente, una passeggiata su Rustaveli Avenue darà l’opportunità di vedere la bellezza ottocentesca della capitale Georgiana con begli edifici come il municipio, il palazzo del Vice Re, Teatro di Rustaveli, il Teatro dell'Opera ecc. Pernottamento a Tbilisi.
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Giorno 10. Tbilisi - Gori - Chiatura - Gelati - KutaisiDopo la prima colazione, partenza verso ovest con sosta a Gori, famosa per essere la città natale di Stalin, il luogo dove il dittatore visse fino all’età di quattro anni. Accanto alla piccola casa di mattoni nella quale lui nacque, sulla quale è stato eretto un edificio a forma di tempio, venne costruito nel 1957 l’imponente Museo Stalin, che da allora è rimasto pressoché invariato nell’esposizione degli oggetti e delle foto che raccontano la vita del dittatore. Proseguimento a Chiatura, una cittadina della Regione di Imereti, una volta tra le più importanti dell’Unione Sovietica per le sue miniere di manganese. In questo luogo, venne installato negli anni ’50 un vasto sistema di funivie per il trasporto dei minatori dalle loro case fino alle miniere e ancora oggi esistono circa 17 sistemi di risalita intorno alla città. Sosta al Pilastro di Katskhi, un monolite di calcare naturale che torreggia per oltre 40 metri sul panorama circostante e sopra il quale si erge quella che è probabilmente la chiesa più isolata e più sacra del mondo. Probabilmente realizzata dagli Stiliti, asceti cristiani che si adattavano a vivere in cima a una colonna seguendo l'esempio del venerato San Simeone Stilita, la cappella è dedicata a Massimo il Confessore, e dal 1995 la roccia ospita un monaco eremita, Maxime Qavtaradze, che vive in estrema solitudine e due volte a settimana scende dalla roccia per confortare i fedeli. Arrivo a Kutaisi e visita del Monastero di Gelati (Patrimonio UNESCO), fondato nel 1106 dal re Davit il Costruttore per essere il principale centro culturale della Georgia medievale. Era dotato di un'accademia in cui lavoravano i maggiori scienziati del paese, soprattutto teologi e filosofi e, all'interno del monastero, vi è la chiesa della Natività e due chiese più piccole: la chiesa di San Nicola e quella di San Giorgio. Gli affreschi della Cattedrale della Vergine sono tra i più imponenti e sgargianti di tutte le chiese georgiane e risalgono per lo più ai secoli XVI e XVII. Nel monastero si trova anche la tombe di re Davit. Pernottamento a Kutaisi.
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Giorno 11. KUTAISI - Grotta di Prometeo - Lentekhi - lailashi - AmbrolauriDopo la prima colazione, partenza per la Grotta di Prometeo, un complesso di grotte così chiamato perché giace all'ombra della montagna di Khvalmi, dove si dice venne incatenato Prometeo. Le grotte sono un susseguirsi di ambienti ricchi di stalattiti, stalagmiti, laghetti, fiumi sotterranei, formazioni calcaree a cascata e rocce dalle forme particolari e poi verso la Regione di Racha, paesaggisticamente una delle più belle regioni della Georgia, famosa per la sua gente ospitale, il buon vino e la sua natura. Partenza per Lentekhi, nella regione del Basso Svaneti, per esplorare questa zona ricca di cultura con pranzo presso una locale famiglia con i piatti della tradizione locale. Proseguimento per Lailashi, un insediamento commerciale dove georgiani, ebrei, armeni e greci vivevano pacificamente insieme. Purtroppo, l'incendio del 1904 distrusse gran parte del villaggio e solo pochissimi edifici antichi sono sopravvissuti. Famosa, anche per le innumerevoli fotografie che sono state pubblicate su internet, è la piscina di Lailashi, dalla quale si gode un bellissimo panorama della riserva di Ladjanuri. Sosta a Khvanchkara e tempo per una degustazione di vino locale in una delle cantine più antiche della Georgia. Arrivo ad Ambrolauri, la porta della Regione di Racha, e pernottamento.
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Giorno 12. Ambrolauri - Oni - Shovi - Nikortsminda - KutaisiDopo la prima colazione, partenza per la regione di Racha, composta da 4 unità amministrative, i comuni di Ambrolauri, Lentekhi, Oni e Tsageri. Il percorso di oggi si muoverà nella zona di Racha Superiore, con i villaggi e le comunità di Oni e Shovi, abitate dagli Svan e sarà possibile in questa giornata entrare in contatto con questa etnia che parla una propria lingua, lo Svan, e che ha usi e tradizioni antichissimi. La bellezza della regione di Racha-Lechkhumi e Kvemo-Svaneti è determinata dal suo ricco paesaggio fatto di fiumi, cascate, prati alpini, pittoreschi sentieri e strade, flora e fauna, ecc. Pranzo presso una delle famiglie della zona e proseguimento a Nikortsminda, un villaggio famoso per la sua cattedrale (costruita nel 1010-1014), simbolo dell'epoca d'oro dell'architettura georgiana, con le sue singolari decorazioni delle facciate, i bassorilievi dell'XI secolo e i dipinti del XV secolo raffiguranti i nobili di Racha e dell’Imereti. Arrivo a Kutaisi e pernottamento.
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Giorno 13. Visita di Kutaisi - Tsikhisjvari - AkhaltsikheDopo la prima colazione, visita di Kutaisi, l'antica capitale del mitico regno di Colchide, nota anticamente come Aea e oggi seconda città della Georgia. Tempo per scoprire il mercato coperto, un’occasione unica per entrare in contatto con la vita di tutti i giorni dei georgiani. Partenza per Bakuriani da dove si raggiunge il villaggio di Tsikhisjvari, abitato dalla minoranza etnica dei Greci Pontici, che qui si insediarono insieme ad altre zone in Ajaria nel XIX secolo. Oggi, questa piccola minoranza parla ancora un dialetto del Ponto e si avrà il tempo di pranzare in una delle loro case a contatto con una delle famiglie del luogo. Arrivo ad Akhaltsikhe e visita della fortezza di Rabati, che si erge sopra una collina con le sue mura perfettamente restaurate. All’interno della cittadella si potranno ammirare una Moschea in pietra e mattoni con un’appariscente cupola d'oro, una magnifica Madrassa (scuola Islamica), una chiesa e una sinagoga a sottolineare tutta la sua antica storia a partire dal XIII sec. Pernottamento ad Akhaltsikhe.
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Giorno 14. Akhaltsikhe - Vardzia - Khertvisi - Marmashen (Armenia) - GyumriDopo la prima colazione, partenza per Vardzia, una città rupestre, o più propriamente un monastero, scavata in una parete del monte Erusheli fondata nel XII secolo dalla regina Tamar, costruita per ergersi a baluardo cristiano nel bel mezzo di una terra circondata da regni musulmani e presa d’assalto dalle orde dei Mongoli desiderose di sempre nuove conquiste volte a espandere l’impero in ascesa. Il complesso ospita circa 6.000 stanze distribuite su tredici piani, una chiesa in pietra con affreschi ben conservati, cantine per il vino, refettori e centinaia di dimore, tutto scavato nel tufo fino a una profondità di 50 metri nella roccia. Proseguimento per il confine, con sosta alla fortezza di Khertvisi, che sorge su un promontorio roccioso alla confluenza dei fiumi Kura e Paravani, che, grazie alla sua posizione strategica, ebbe per secoli un ruolo essenziale nella difesa del territorio circostante. Arrivo al confine con l’Armenia e, dopo le formalità doganali, cambio del trasporto, incontro con la guida armena e proseguimento al monastero di Marmashen, situato sulla sponda del fiume Akhurian, caratterizzato da alcune chiese di tufo color albicocca costruite l’una accanto all’altra vicino a un frutteto. Lo stile del monastero ricalca quello della capitale bagratide di Ani, oggi in territorio turco. Arrivo a Gyumri, la seconda città dell’Armenia, e visita del centro della città, rappresentato dalla Piazza Vardanants, dove si affacciano la chiesa di Yot Verk, al cui interno si trova un’icona veneratissima della Madonna dalle sette ferite, la chiesa del Santissimo Salvatore, attualmente in ricostruzione, e il palazzo del Municipio. Gyumri è tristemente famosa per il terremoto che la colpì nel 1988 e che causò decine di migliaia di vittime. Oggi la città si è ripresa da questo triste evento e offre a chi la visita uno stile di vita rilassato e bellissime abitazioni in tufo nero risalenti ai primi del ‘900 in stile Neoclassico e Art Nouveau.
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Giorno 15. Gyumri - Vanadzor - Akhtala - HaghpatDopo la prima colazione, partenza per Vanadzor, dove si visiterà il laboratorio di un mastro scalpellino artista dei Khatchkar, l’arte tipicamente armena di scolpire croci di pietra nominata Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO. Proseguimento lungo la valle del fiume Debed, con i suoi tesori di architettura armena medievale, fino quasi al confine con la Georgia, per visitare la chiesa fortificata di Akhtala, costruita su uno sperone roccioso circondato da elevati e profondi canyon, famosa per essere una delle poche chiese in Armenia con le pareti interne ricoperte da affreschi, eseguiti tra il 1205 e il 1216, annoverati tra i migliori esempi di arte bizantina al di fuori dell'Impero di Bisanzio. Visita del Monastero di Haghpat (costruito nel X secolo e oggi patrimonio UNESCO), che fu nel XII secolo il centro spirituale più importante dell’Armenia Medievale. La sua università era molto famosa in tutto il Mondo Armeno e la sua scuola di copisti e miniaturisti era tra le più rinomate dell’Armenia. Il famoso poeta, compositore e cantastorie armeno Sayat-Nova trascorse in questo luogo 20 anni della sua vita. Cena e pernottamento a Haghpat.
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Giorno 16. Haghpat - Vill. Molokan - Sevan - Noratus - MartuniDopo la prima colazione, partenza per i villaggi dei Molokan, una minoranza etnica di origine russa, i cui abitanti praticano una forma unica di religione ortodossa cristiana che venne dichiarata eresia alla fine dell’ottocento e a causa della quale essi vennero mandati in esilio ai confini dell’impero. Molti di loro si stabilirono in Armenia e ancora oggi vivono la loro vita nello stesso modo in cui si viveva più di un secolo fa. Sosta presso una delle famiglie per assaggiare il tè fatto nel Samovar e per entrare in contatto con questa piccola comunità. Proseguimento verso il Lago di Sevan, un lago d’acqua dolce situato a 1900 metri di altitudine e tra i più elevati al mondo. Visita della Penisola di Sevan, sulla quale sorge il Monastero di Sevanavank, dalla quale si ammirano splendidi panorami sul lago e sulle montagne circostanti. Arrivo al villaggio di Noratus e tempo per la visita di un caseificio locale a conduzione familiare dove si potranno assaggiare formaggi fatti in casa tra i quali quelli, dal gusto molto particolare, invecchiati nel vino e nel cognac. Visita del cimitero di Noratus, il più grande campo di Khatchkar di tutta l’Armenia, dove si trovano riunite oltre novecento croci che risalgono a un periodo compreso tra il IX e il XVII secolo. Arrivo a Martuni e pernottamento.
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Giorno 17. Martuni - Selim - Tatev - GorisDopo la prima colazione, partenza, attraverso paesaggi indimenticabili di montagne, vallate rigogliose e prati verdeggianti, fino al passo di Selim con sosta per la visita all'antico Caravanserraglio degli Orbelian, un'importante stazione lungo la Via della Seta, che testimonia la rilevanza dell’Armenia come importante snodo commerciale tra Oriente e Occidente. Proseguimento verso la Regione di Syunik, la più meridionale dell’Armenia, e arrivo al villaggio di Halidzor dal dove, con le “Ali di Tatev”, la funivia più lunga del mondo, si raggiungerà il Monastero di Tatev, il più grande del sud dell’Armenia e di fondamentale importanza per la conoscenza dell’arte e della cultura medioevale armena. Il complesso sorge su una fortificazione naturale a dir poco fiabesca ai margini della ripida gola del fiume Vorotan. Arrivo a Goris, cena presso una famiglia locale e pernottamento.
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Giorno 18. Goris - Qarahunj - Noravank - Areni - Khor Virap - YerevanDopo la prima colazione, visita di Qarahunj, lo “Stonehenge d’Armenia”, un sito megalitico formato da 204 menhir disposti in circolo, o lungo ampie linee curve, che sorge su un’altura cinta da montagne, che è anche disseminato di tombe risalenti a un periodo che va dalla media età del bronzo fino all’età del ferro. Proseguimento verso la regione vinicola di Vayots Zor, il cui paesaggio è caratterizzato da gole dentellate e vette selvagge, dove si visita il monastero di Noravank, opera dell’architetto Momik, circondato da aspre montagne rocciose di colore grigio e rosso, con al suo interno la chiesa a due piani di Surp Astvatsatsin, riccamente decorata da bassorilievi. Visita della Grotta degli Uccelli, uno dei siti archeologici più importanti al mondo, dove gli archeologi hanno portato alla luce una pressa per l'uva, contenitori per la fermentazione, barattoli, bicchieri da vino e resti di graspi, semi e bucce d'uva, testimonianza della più antica cantina vinicola del mondo (risalente a circa 6200 anni fa). La produzione vinicola, che aveva luogo in prossimità di un luogo di sepoltura, era forse dedicata ai morti. Sosta presso una locale cantina vinicola per una degustazione di vini ottenuti da varietà locali di uva e proseguimento per il il monastero di Khor Virap, dominato dal profilo innevato del grandioso Monte Ararat, in posizione suggestiva nei pressi del confine con la Turchia. Arrivo a Yerevan e pernottamento.
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Giorno 19. Visita di Yerevan - Garni - Geghard - YerevanDopo la prima colazione, il tour della città di Yerevan inizia con il Parco della Vittoria, dal quale si può ammirare la miglior vista della città. Visita del Matenadaran, il museo-biblioteca, unico al mondo, che conserva al suo interno oltre 17.000 codici miniati ed antichissimi manoscritti. Visita di Cascade Complex, l’immensa scalinata che collega la parte bassa della città alla sua parte alta e che ospita al suo interno il museo d’arte contemporanea di Gerard Cafesjian. Passeggiata a piedi nel centro attraversando la Piazza dell’Opera Armena e Northern Avenue, la via pedonale dello shopping, fino a Piazza della Repubblica, circondata dagli edifici più belli della città, dove lo stile staliniano incontra quello tradizionale armeno. Partenza per la regione di Kotayk e pranzo in un ristorante locale nel quale si assisterà alla preparazione del Lavash, il pane azzimo armeno (nominato Patrimonio Immateriale dall’UNESCO) cotto nel Tonir, il forno scavato nel terreno. Visita del tempio di Garni, un tempio ellenistico romano e l'unico a sopravvivere dopo la cristianizzazione dell'Armenia nel IV secolo d.C., vero gioiello dell’architettura armena precristiana. Visita del Monastero rupestre di Geghard, situato in una profonda e spettacolare gola, che prende il nome dalla lancia che trafisse il costato di Cristo che qui venne portata dall’Apostolo Taddeo e che qui venne conservata per diversi secoli insieme a molte altre reliquie. Discesa, con veicoli 4x4, nella gola del fiume Azat famosa per le formazioni basaltiche prismatiche a base esagonale in forma di canne d’organo che sono valse a questo luogo il soprannome di “Sinfonia delle Pietre”. Rientro a Yerevan e pernottamento.
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Giorno 20. Yerevan - Aknalich - Echmiadzin - Zvartnots - YerevanPrima colazione in hotel. Partenza per Aknalich, uno dei villaggi degli Yazidi, una minoranza etnica curda che pratica una forma unica di religione, lo Yazidismo, derivata dallo zoroastrismo con elementi tratti da credenze islamiche e cristiane. Visita del Tempio di Melek Tawous, l’angelo pavone, adorato da questa comunità. Proseguimento a Echmiadzin, la città soprannominata il “Vaticano Armeno” perché sede del "Catholicos", il capo della Chiesa Apostolica Armena. Visita della Cattedrale, la più antica della cristianità, e della chiesa di S. Hripsime, costruita sulla tomba della santa martire ed esempio più mirabile di chiesa quadriconca cupolata di tutta l’Armenia. Visita delle rovine di Zvartnots (sito protetto dall'UNESCO), una cattedrale distrutta da un terremoto alla fine del 10° secolo costruita su un precedente sito di epoca urartea. Rientro a Yerevan e visita di Tsitsernakaberd, il memoriale al genocidio armeno, che rende omaggio al milione e mezzo di morti nelle pulizie etniche del 1915 per mano dei Turchi Ottomani. Pernottamento a Yerevan
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- La comunità dei Kisti è ospitale ma molto chiusa e diffidente nei confronti degli stranieri. Si richiede di mantenere un comportamento rispettoso e chiedere sempre il permesso per fotografare le persone.
- La visita delle Grotte di Prometeo in barca sarà possibile solo in base alle condizioni di sicurezza del fiume sotterraneo che scorre all'interno e sarà verificabile solo all'arrivo in loco.
- La visita di Vardzia avviene su un percorso accidentato all'interno di grotte e su sentieri tortuosi.
- L'interno della Cattedrale di Echmiadzin è attualmente chiuso per lavori di restauro. Per questo motivo, fino alla fine dei lavori, la visita prevista dal programma sarà fatta solo dall'esterno.
- La strada che attraversa la Valle del Debed che porta ai monasteri Haghpat e Akhtala è in rifacimento e i lavori si protrarranno fino al 2021. Si richiede spirito di adattamento per le condizioni dissestate del piano stradale e per gli inevitabili rallentamenti che queste comportano. Comunque, le visite previste in programma saranno eseguite normalmente.
- Le persone a mobilità ridotta devono essere consapevoli che sia in Georgia che in Armenia non sono purtroppo presenti dispositivi che permettano di superare scalinate e dislivelli e inoltre, all'interno dei siti, spesso le pavimentazioni sono sconnesse e i percorsi sono sterrati.
- Si suggerisce di portare con sé scarpe comode e un abbigliamento che tenga conto delle escursioni termiche, anche d'estate.
- Tutti i musei e la funivia di Tatev sono chiusi di lunedì.
- Il mercato Vernissage è aperto tutti i giorni ma sarà visitabile al massimo della sua estensione solo il sabato e la domenica.